Il sette un numero magico e forse satanico
Il sette e´un numero magico e forse anche un pochino satanico ma sulla schiena dei giocatori diventa simbolo di classe o forse no.
Sette sono i vizi, sette sono le virtù. Anche nel calcio il numero 7 può essere una cosa o il suo contrario. Può segnalare la gloria o l’umiliazione. Che cifra porta sulla schiena Cristiano Ronaldo, il più forte calciatore del mondo, quello dei cinque Palloni d’oro? Il 7. Che numero hanno assegnato a
Icardi, dopo avergli tolto la fascia e il posto in squadra? Il 7. In realtà pare che sia stato lui e chiederlo perché è il numero che vestiva nella nazionale argentina. Non importa. Il 7 abbinato a Icardi nella lista ufficiale dell’Inter è comunque il marchio di uno sfregio, perché un centravanti nasce con il 9 stampato sulla pelle, non c’è altra sigla che possa rappresentarlo. Il 9 è un’investitura,una corona, un titolo nobiliare, è il riconoscimento di un privilegio unico: fare i gol, dare un senso a tutta la squadra, stare al centro del gioco.
Il 7, al contrario,ti chiede di defilarti, si spostarti ai margini del campo e di lavorare per gli altri. E in effetti Icardi è finito sempre più ai margini dell’Inter, sempre più laterale rispetto alle scelte dei suoi allenatori fino all´epilogo finale con il prestito al PSG. Togliergli il 9 e passarlo a Lukaku è stato come strappargli i gradi dall’uniforme. Come a suo tempo successe a Gianni Rivera, il Golden Boy del Milan, il numero 10 più 10 del nostro calcio degradato a numero 7 da Pippo Marchioro, il profeta di Affori.
Anche Gigi Buffon, il numero 1 più 1 della storia del calcio italiano insieme a Dino Zoff, quest’anno ha dovuto togliersi la cifra della sua identità sportiva. Tornato alla Juventus, ha trovato la maglia di portiere titolare già occupata da Wojciech Szczesny e, guarda caso, ha ripiegato anche lui sul 7. Non uno, due: il 77. Lo ha scelto perché lo indossavada ragazzo al Parma e alludeva alla data di fondazione di un gruppo di tifosi organizzati. Alla prima di campionato, al Tardini, un brutto striscione ha rinfacciato a Buffon la scelta: “Traditore senza onore, togli il nostro numero dal tuo nome”.
Il 7 è il numero dei calcatori degradati, ma anche la targa di calciatori sfrecciati nella leggenda o, per lo meno, nella storia: Garrincha, George Best, Gigi Meroni, Kevin Keegan, Éric Cantona, David Beckham, Figo… Li hanno chiamati poeti, artisti della fantasia, gioia di popolo,farfalla, Indimenticabili. Il 7 è tutto e il contrario di tutto.
Settimo è il giorno in cui Dio si riposò dopo la Creazione, ma sette sono anche i sigilli dell’Apocalisse. L’inizio e la fine. Sette sono i nani di Biancaneve, ma sette sono anche i Giganti degli Urali. Tutto e il contrario di tutto. Con il proseguio del campionato ne vedremo di tutti i colori. Perché sette sono anche le tinte dell’arcobaleno.