Milan estate in salita. Bennacer arriva ma gli altri per ora no

Il rilancio del Milan ritarda. Il mercato si fa in salita. Acquistati Theo Hernandez e Krunic ma Giampaolo chiede un centrale e una mezzala.

Chi si aspettava temperature bollenti dovrà abituarsi: adoggi, l’estate del Milan è piuttosto tiepida. Gli anticicloni annunciati sulla zona rossonera hanno finito per scaldare il mercato altrove, e gli unici picchi finora registrati si limitano agli arrivi di Rade Krunic dall’Empoli e Theo Hernandez dal Real: operazioni intelligenti −coninvestimenti accorti, 28 milioni complessivi − ma da sole non sufficientiacoprire tutte le zone del campo in cui la squadra di Giampaolo andrà rinforzata. Con un mese e mezzo adisposizionedaqui alla fine del mercato, iltempo gioca a favore di Maldini, Boban e Massara, ma la strada si è fatta oggettivamente in salitaeanche per questo iltriodi dirigentinonseguirà la squadra nella tournée negli Usa: competenza e intuizioni di d.t., Cfo e d.s. Giocheranno un ruolo cruciale quando la campagna acquisti entrerà nel vivo.

COLPI SFUMATI

Quello che serve è noto . A Milanello dovranno sbarcare un difensore per offrire a Giampaolo un’alternativa alla coppia Musacchio-Romagnoli, unici centrali di ruolo in condizione, con Caldara al lavoro per recuperare dall’intervento al ginocchio. Gli altri ritocchi sono attesi in mezzo al campo, nelle posizioni di mezzala e regista. Il posto davanti alla difesa è stato virtualmente assegnato: il play sarà Ismael Bennacer, che si dedicherà a visite e firme a partire da sabato, all’indomani della finale di Coppa d’Africa contro il Senegal giocata con la sua Algeria. L’affare con l’Empoli si chiuderà per 16 milioni e Giampaolo è soddisfatto: Bennacer è il profilo giusto per avviare la manovra e alzare il tasso di qualità. Prima del 21enne con un passato nelle giovanili dell’Arsenal, però, dai radar era passato Lucas Torreira, che ai Gunners è rimasto: nonostante le smentite rossonere, i contatti con l’entourage del giocatore erano stati avviati ma il muro inglese ha spinto all’accelerata per Bennacer. Per Stefano Sensi, invece, si era andati ben oltre i semplici abboccamenti: il centrocampista della Nazionale era stato trattato da Leonardo a gennaio e i discorsi erano ripresi dopo il cambio ai vertici, ma le richiestedel Sassuolo e l’inserimento dell’Inter, che si è assicurata il giocatore per 30 milioni, hanno riscritto il finale della storia. Fumata nera pure per la mezzala: il testa a testa con la Roma per Veretout si è chiuso con il sorpasso giallorosso sul filo mentre Ceballos – oggetto del dibattito nel blitz di Madrid, con Hernandez – sta per dire sì all’Arsenal. Il Milan riparte dunque da nuovi obiettivi ai quali lavora sottotraccia. In mezzo (Praet resta un nome gradito ma la Samp chiede almeno 25 milioni) e in difesa: Andersen, valorizzato da Giampaolo a Genova, è finito al Lione; per Kabak «bastava» versare i 15 milioni di clausola al Colonia, ma a parità di condizioni il turco ha preferito lo Schalke quintultimo nell’ultima Bundesliga e fuori dalle coppe proprio come il Milan. Lovren del Liverpool, resta un’opzione.

NIENTE PRESTITI

Lo stallo in uscita chiaramente non aiuta. Per comprare bisogna vendere e le situazioni di Donnarumma e Suso congelano gli eventuali affondi per un big: i conti vanno equilibrati il più possibile anche in prospettiva Fair play. Gli investimenti saranno ragionati e alla portata e servirà pazienza. Le prime mosse di questo mercato peraltro hanno tracciato una direzione precisa: niente più prestiti come in passato (anche perché negli ultimi 10 anni 21 giocatori su 25 non sono stati riscattati, da Deulofeu a Bakayoko), ma acquisti a titolo definitivo. Boban ès tato chiaro: «Dovremo investire bene per poi possa costruire bene». Un’estate mite può essere gradevole, insomma, a patto che la temperatura si alzi al momento giusto.

LA SITUAZIONE

Che sarebbe stata un’estate difficile e faticosa in sede di mercato per il Milan lo si era capito senza bisogno di aspettare l’ennesimo acquisto svanito: Veretout. È stata la stessa società, con onestà, ad ammetterlo prima con un’intervista alla Gazzetta dello Sport dell’a.d. Ivan Gazidis e poi nelle uscite pubbliche di Boban e Maldini. Onestà che va apprezzata, così come va capita la necessità di sistemare i conti, rientrare nei parametri, ricostruire dalle macerie lasciate dal precedente nefasto passaggio di proprietà. E d’altra parte se la situazione non fosse stata grave non ci sarebbe stata l’esclusione dall’Europa League. Però nonostante queste doverose premesse è lecito dal Milan aspettarsi di più. Qualche cessione pesante, ma necessaria, calo del monte ingaggi e colpi mirati di giovani talenti che possano diventare campioni con il Milan: così in sintesi era stato spiegato il progetto rossonero. Al momento però siamo fermi agli acquisti di Krunic ed Hernandez (Bennacer firmerà dopo la Coppa d’Africa). Non si è venduto nessuno in grado di regalare ossigeno alle casse societarie e aumentano le trattative fallite. Il Milan insegue e vede sfuggire troppi suoi obiettivi: Kabak, Andersen, Torreira, Sensi, Ceballos, Veretout… Buoni giocatori, ottimi prospetti, non impossibili top player. Altri «no» sono arrivati davanti alle richieste di prestiti gratuiti. Certo, è dura comprare quando non ci sono soldi. Ma allora bisogna fare cassa in uscita per avere risorse. E invece anche lì il piatto piange. Il mercato è lungo, il tempo per allestire una squadra all’altezza non manca, ma serve cambiare passo. Giampaolo può garantire idee e bel gioco, ma non va caricato di responsabilità eccessive. È un ottimo allenatore non un mago.

 

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