Nuove regole. Mani, rigori e barriere ecco cosa cambierà nella stagione 2019-20
Vediamo le nuove regole che verranno applicate per la nuova stagione calcistica alle porte. Porteranno più certezze e, si spera, meno polemiche. Già applicate a Mondiali donne e U20, in Uefa al via con i preliminari di coppe. Mani. Rigori, barriere: ecco cosa cambia
Vedremo un altro calcio, anche se – di base – le regole resteranno vicine ai loro principi ispiratori. Ma l’avvento del Video Assistant Referee (soprattutto), il restyling delle 17 leggi che dal 1863 regolano le partite in ogni punto del mondo, lo sviluppo dello stesso gioco, tutto ha contribuito a questa ennesima rivisitazione delle norme del football. Le situazioni che Pierluigi Collina, attuale boss degli arbitri Fifa, definiva «borderline» non spariranno, così come polemiche e divergenze sui vari episodi. Da questo punto di vista, non può esserci modifica che tenga fino a quando l’arbitro avrà (e per certi versi è giusto che abbia) la discrezionalità per applicare il Regolamento. Un esempio? Prendete il fallo di mano: sparisce il concetto di «volontarietà», sempre in attacco, con I soliti distinguo in difesa (appunto, volete che non ci sia la solita polemica post gara per un rigore assegnato?), quando l’arbitro dovrà valutare l’incidenza della posizione delle braccia, del tocco (se c’è stato) prima, della traiettoria del pallone. Vero, con il VAR che tutto vede e scruta è più semplice, ma abbiamo visto (vero Abisso?) che non basta. Le novità che caratterizzeranno la prossima stagione le abbiamo già viste al Mondiale Under 20 e in quello femminile, non all’Europeo Under 21. Il paradosso: l’Uefa ha messo come deadline il 25 giugno scorso, da quel giorno nuovo regolamento in vigore ovunque. Ma le semifinali (il 27) e la finale (30) della rassegna che si svolge in Italia (e San Marino) si sono giocate dopo il traguardo. Falli di mano, cartellini rossi per allenatori e dirigenti in panchina, rimesse in gioco, vediamo quali sono le regole principali.
QUA LA MANO
Partiamo dal fallo di mano, dunque, la parola chiave è «intenzione». Basterà l’intenzione del difendente nell’affrontare l’avversario perché il suo eventuale tocco di mano e braccio sia punibile. Cosa cambia? Nulla, di fatto, rispetto a quanto abbiamo visto nell’ultima stagione: lo spiegò il designatore Rizzoli a Milano lo scorso gennaio (il fallo di mano di Locatelli in Lazio-Sassuolo, pallone sulla gamba e poi sul braccio però in posizione sopra le spalle e dunque scomposta), l’unica novità è che adesso è stato messo nero su bianco. In attacco, invece, non ci saranno più discussioni: il pallone ti tocca il braccio (anche se è totalmente e assolutamente involontario)? Rete annullata (purché non sia un autogol). Punto. Torniamo al fallo di mano, per arrivare al rigore, perché nel caso il portiere potrà muovere un piede in avanti, purché l’altro rimanga sulla linea. E il VAR vigila in maniera severa sul rispetto della regola. Almeno fino ad oggi. In Fifa (Mondiali femminili) sono stati intransigenti, ripetizioni (con ammonizione al numero uno, occhio che alla seconda c’è l’espulsione) a non finire. In Uefa e – anche se non soprattutto – in Italia probabilmentenon sarà così. A proposito di calci da fermo: sulle punizioni, chi attacca non potrà più mettere giocatori in barriera per prolungarla, ma chi vuole disturbare la visuale del portiere dovrà stare ad almeno un metro di distanza (in qualsiasi direzione).
OCCHIO AL CARTELLINO
La novità saranno i gialli e rossi anche per allenatori e dirigenti in panchina. Il problema ora sarà quale seguito dare a questo gesto. Teoricamente – anche perché altrimenti sarebbe solo spettacolo e nulla più – dovrebbe seguire la stessa legislazione dei giocatori. L’allenatore (o il dirigente) espulso resterà fermo la giornata successiva, così come alla quinta ammonizione (dunque ci saranno diffidati) sconterà un turno di squalifica.
Sulla circolare numero 1 (corposa) ci sono tutte le specifiche dei comportamenti che devono portare ai richiami, ammonizioni ed espulsioni. Molte si sovrappongono, potrebbe essere un punto critico. Ancora sui cartellini: se la squadra che ha subito il fallo che comporta una sanzione disciplinare (giallo o rosso) batte subito la punizione (è nello spirito del gioco), l’arbitro può attendere che l’azione finisca prima di estrarre il cartellino. Nel caso il cartellino fosse stato rosso perché chi ha commesso il fallo ha evitato la segnatura di una rete e la squadra che attacca segna comunque il gol dopo aver ripreso velocemente il gioco, il cartellino sarà giallo e non più rosso.
ZERO PERDITE DI TEMPOE’ nello spirito del calcio riprendere immediatamente il gioco (prima, sui casi di espulsione, si doveva comunque aspettare che l’arbitro finisse di annotare il provvedimento disciplinare). Perquesto, il giocatore sostituito (a meno di diverse indicazioni da parte del direttore di gara) dovrà lasciare il campo dal punto a lui più vicino delle linee perimetrali. Lo stesso dicasi per le rimesse dal fondo: il pallone, per essere in gioco, non dovrà più uscire dall’area di rigore (in Ucraina-Italia, Mondiale Under 20, Plizzari ha dato il pallone a un suo compagno che era a meno di un metro da lui). Gli avversari dovranno rimanere comunque fuori area (se non disturbano chi riceve il pallone possono anche essere dentro), ma guai a sbagliare il primo passaggio (ricordate Quagliarella?).
ARBITRO DI… PESO
Cambieranno alcune “funzioni” arbitrali. La famosa “palla a due” (in realtà, rimessa da parte dell’arbitro) non avrà più la contesa ma il pallone sarà “restituito” alla squadra che lo ha giocato
per ultimo (questo perché spesso l’altra squadra spediva il pallone lontanissimo), con gli avversari a 4 metri. E se il pallone tocca l’arbitro? Se il tocco porta a un assist, un gol o al cambio di possesso del pallone, il gioco viene ripreso con una rimessa dell’arbitro stesso (in area, pallone al portiere).
LA CURIOSITÀ: PALLA O CAMPO? COME AL PARCO…
Fra le novità introdotte nella Circolare n.1, quella che racchiude le novità regolamentari in vigore per la stagione 2019-20, c’è anche quella relativa alla scelta del campo ad inizio partita. Siamo tornati a diversi anni fa. Fino all’anno scorso, infatti, chi vinceva il sorteggio poteva solo scegliere il campo. Adesso, invece,si farà come i ragazzi al parco e la porta con gli zaini. La squadra che vince il sorteggio potrà scegliere fra campo o pallone (Regola N.8) questo perchè le recenti modifiche al Regolamento hanno permesso di poter segnare direttamente dal calcio d’inizio.
I 10 (ULTIMI) COMANDAMENTI
• Falli di mano
Il concetto di intenzionalità viene sostituito da «fallo di mano»: è falloso un tocco di mano involontario se le braccia sono in posizione innaturale (aumentano lo spazio, sono all’altezza delle spalle o sopra).
• Gol di mano
Qualsiasi rete segnata con un tocco di mano (anche involontario) viene annullata (sono esclusi gli autogol).
• Rimessa dal fondo
Il pallone calciato dalla squadra difendente non deve uscire più dall’area di rigoreper essere in gioco, ma può esserlo (per entrambe le squadre) dentro i 16 metri.
• Allenatori e dirigenti
Possono essere destinatari del cartellino giallo e del cartellino rosso, come accade per i calciatori.
• Calci di punizione
La squadra attaccante non può mettere calciatori nella barriera avversaria. Gli stessi devono rimanere a distanza di almeno un metro.
• Rigori
Il portiere deve tenere almeno un piede sulla linea, non più entrambi. L’eventuale infrazione può essere rilevata dal VAR che farà ripetere il rigore.
• Sostituzioni
Chi viene sostituito deve lasciare il campo dal punto della linea perimetrale del terreno di gioco a lui più vicino.
• Cartellini e vantaggio
La squadra che ha subito un fallo che comporta l’ammonizione dell’avversario, può battere immediatamente la punizione senza aspettare la sanzione dell’arbitro che, terminata l’azione, estrae il cartellino.
• Rimessa da parte dell’arbitro
Non c’è più “contesa” fra due giocatori, l’arbitro consegna direttamente il pallone all’ultima quadra che lo ha giocato, gli avversari devono rimanere ad almeno 4 metri di distanza.
• Pallone toccato dall’arbitro
Se il tocco dell’arbitro porta a un assist, un gol o al cambio di possesso, il gioco viene ripreso con una rimessa dell’arbitro stesso, mentre in area di rigore il pallone va sempre al portiere.